All'interno del decreto Sblocca Cantieri, appena approvato a Montecitorio, è stata introdotta una modifica all'articolo 2477 c.c. che raddoppia i limiti numerici prefissati in precedenza per la nomina di sindaci e revisori. Un miglioramento evidente della normativa a cui ha contribuito impegno di Confapi per tutelare gli interessi delle piccole e medie imprese

Parziale cambio di rotta sul fronte del nuovo Codice della crisi d'impresa e insolvenza, entrato in vigore il 16 marzo scorso. All'interno del decreto Sblocca Cantieri, appena approvato a Montecitorio, è stata, infatti, introdotta una modifica rilevante all'articolo 2477 (lettera c, secondo comma) c.c. che restringe i parametri quantitativi per la nomina di sindaci e revisori. Si prevede, in sintesi, il raddoppio dei limiti numerici prefissati in precedenza, che diventano, quindi, i seguenti:

1- totale dell'attivo dello stato patrimoniale: 4 milioni di euro;
2 - ricavi delle vendite e prestazioni: 4 milioni di euro;
3 - dipendenti occupati in media durante l'esercizio: 20 unità.

Rispetto alla prima versione dell'emendamento (per conoscerne le caratteristiche, clicca qui), però, torna a essere sufficiente il superamento di un limite su tre.
Rimane invece invariato il terzo comma che prevede la cessazione dell'obbligo dell'organo di controllo quando l'impresa, per tre esercizi consecutivi, non abbia superato nessuno dei tre limiti.

Un miglioramento a tutela delle Pmi
Si tratta di un primo, significativo passo per attenuare l'impatto che questa normativa esercita sulle piccole e medie imprese.

"L'impegno profuso sul tema da Confapi a sostegno delle necessità delle Pmi ha contribuito all'evidente miglioramento della normativa che, comunque, necessita ancora di ulteriori modifiche anche, tra l’altro, in tema di responsabilità degli amministratori e obblighi di segnalazione" commenta in proposito l'avv. Nicola Spadafora, presidente di Confapi Milano. "Siamo convinti che grazie all'ulteriore supporto e coinvolgimento anche della rappresentanza datoriale si potranno adeguatamente tutelare le necessità della piccola e media industria privata".

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