Per usufruire di agevolazioni per la propria azienda e accedere a determinati istituti in materia di lavoro, il datore di lavoro è tenuto a siglare con i propri dipendenti un CCNL cosiddetto “leader”, sottoscritto dalle organizzazioni sindacali e datoriali considerate più rappresentative. È il caso, ad esempio del CCNL Metalmeccanica Pmi - Confapi, stipulato con le OO.SS. di FIM-CISL, FIOM-CGIL e UILM-UIL e realizzato per dare maggiore competitività ed efficienza alle PMI italiane.

 Pur nel rispetto dei principi costituzionali di libertà sindacale, il datore di lavoro che voglia usufruire per la propria azienda di misure agevolative e accedere a determinati istituti in materia di lavoro è tenuto ad applicare ai rapporti di lavoro con i propri dipendenti un CCNL cosiddetto “leader” sottoscritto dalle OO.SS. e datoriali considerate comparativamente maggiormente rappresentative oppure utilizzare anche un altro CCNL o addirittura un contratto aziendale, a patto che questi rispettino i livelli retributivi e alcuni fondamentali standard normativi dei contratti leader.

Questo il principio contenuto al comma 1175, Art.1, L. 296/2006 che è stato oggetto, nel tempo, di diverse interpretazioni ora definitivamente chiarite dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro con la circolare n. 7/2019.

 Ma come si capisce se il proprio contratto collettivo è leader?

Chiarito, quindi, che l’idoneo contratto di lavoro è quello stipulato con le organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative, per comprendere se il proprio contratto collettivo è un contratto leader o meno, anche se siamo ancora in attesa di una legge sulla misurazione della rappresentanza, è possibile far riferimento ai dati che il Ministero del Lavoro raccoglie ogni due anni, in modo da individuare quali siano i contratti firmati dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative.

Di fatto, oggi, vengono considerati leader i CCNL sottoscritti da CGIL, CISL e UIL e, pertanto, l’azione di contrasto da parte del Ministero del Lavoro si concentra nei confronti delle imprese che non applicano detti contratti bensì gli accordi stipulati da OO.SS. che, nel settore, risultano comparativamente meno rappresentative e che non siano adeguati agli standard dei contratti leader.

Individuare il giusto CCNL

Facilmente comprensibile a questo punto che il datore di lavoro, nell’interesse di salvaguardare agevolazioni e opportunità per la propria impresa, dovrà essere attento a individuare il giusto CCNL che al contempo sia in grado di assicurare competitività e allo stesso tempo possa essere considerato contratto leader.

Gli imprenditori del settore metalmeccanico aderenti alla confederazione di CONFAPI possono, in questo senso, stare tranquilli. Infatti il CCNL METALMECCANICA PMI - CONFAPI, è, innanzitutto, stipulato con le OO.SS. di FIM-CISL, FIOM-CGIL e UILM-UIL e, ancora, è realizzato per dare maggiore competitività ed efficienza alle PMI italiane.

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