Per spingere l'adozione del lavoro agile durante l'emergenza Covid-19, il Governo ha temporaneamente sospeso l'obbligo di stringere accordi individuali tra datore di lavoro e dipendente. Ma con il progressivo ritorno alla normalità, crescerà  l’interesse verso il tema del potere di controllo e disciplinare del datore di lavoro. Alla questione smart working, infatti, sono legati interessi decisivi, come quello della protezione dei segreti industriali. Vuoi saperne di più? Contattaci per ricevere la nuova guida realizzata dallo Studio Legale Tonucci & Partners

L'emergenza Coronavirus ha reso il lavoro agile lo strumento più efficace per permettere alle imprese di continuare a svolgere, anche se spesso solo in parte, la loro attività. La possibilità di far lavorare i dipendenti da remoto offerta dalla L. n. 81/2017 ha rappresentato l'unico vero punto di equilibrio tra le esigenze della produzione e la necessità di difendere i collaboratori dal contagio.

Una scelta fatta sotto pressione?

Il più delle volte, però, la decisione di far lavorare i dipendenti in smart working è stata fatta dagli imprenditori sotto la pressione degli eventi drammatici in corso e senza un'esatta comprensione né delle regole che governano il lavoro agile né, tantomeno, delle opportunità offerte da un’adeguata negoziazione e redazione degli accordi individuali. Anche se, a causa dell'emergenza Covid-19, il Governo ha momentaneamente accantonato questi accordi  per favorire al massimo l'adozione del lavoro agile.

Scopri come è cambiata la normativa a causa dell'emergenza sanitaria.

Fino al 15 dicembre 2021 si può partecipare al nuovo bando per i piani di smart working di Regione Lombardia. Scopri di più. 

Pensiamo anche al dopo

Con il progressivo uscire dalla crisi epidemiologica e il ripristino delle regole generali, prima di tutto quella che prevede l’obbligo dell’accordo individuale (art. 19), crescerà l’interesse verso il tema del potere di controllo e disciplinare del datore di lavoro, nel rispetto dei limiti imposti dalla L. 81/2017, dallo Statuto dei Lavoratori e dalla normativa sulla privacy.

Le imprese non possono farsi trovare impreparate! Alla questione smart working, infatti, sono legati interessi decisivi: su tutti, quello alla protezione dei segreti industriali.

Ecco perché è importante stringere con il lavoratore accordi individuali che disciplinino in maniera chiara e precisa i suoi doverie le conseguenti sanzioni disciplinari.

Per aiutarvi ad approfondire questo e altri aspetti pratici legati all'adozione del lavoro agile, vi proponiamo l'utilissima guida "Smart working e potere disciplinare e di controllo. Qualche precauzione", realizzata dallo Studio Legale Tonucci & Partners.

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