Un’idea virtuosa e forte, in grado di suscitare un positivo impatto all’esterno, può dare alle aziende un enorme vantaggio competitivo, in particolare alle startup. E’ necessario, però, investire perché questa attenzione duri nel tempo, consentendo al valore dell’idea di consolidarsi e crescere

La competitività sui mercati e le maggiori opportunità di accrescere il proprio fatturato dipendono dai valori e dagli investimenti in CSR?

Lo diciamo sempre, i valori danno un enorme boost all’azienda, ed è anche per questo che oggi essere virtuosi conviene, e avere un business model basato sull’accrescimento della capacità di generare impatto positivo esterno rendendo accessibili le innovazioni dà davvero un enorme vantaggio competitivo, in particolare alle startup.

Inclusione, accessibilità, impatto sociale, CSR e sostenibilità sono proprio temi chiave della comunicazione di oggi e sono temi fortemente attuali nel dibattito pubblico e anche politico. Nessuna azienda può osservare immobile il mondo che cambia senza adeguarsi alle sue dinamiche e senza mostrare sensibilità verso alcuni paradigmi comunicativi.

La forza di un’idea virtuosa

Chi ha un’idea virtuosa e forte e comunica valori etici e impatto esterno, puntando anche sulla trasparenza dei processi, ha molti vantaggi? Sì. Tra questi, visibilità, awareness, maggiori possibilità di export su mercati evoluti dal punto di vista dell’adozione di modelli di consumo etici, negoziazione di premium prices con altre organizzazioni sulla filiera, focalizzazione dei valori nel business model, qualità delle relazioni, controllo della catena del valore e spesso anche la possibilità di ottimizzare i processi

Le startup questo fatto lo stanno capendo sempre di più e molte di loro dedicano grande attenzione e molte risorse a crearsi un bulk di valori posizionali validi e solidi intorno alla missione di creare soluzioni fortemente impattanti sulla vita delle persone.

Non servono per forza budget alti

Nonostante i limiti di budget? Sì. Perché una narrazione d’impresa a forte contenuto valoriale nasce anche in contesti con basso budget, e più l’idea è buona, più gli investimenti in comunicazione per farla emergere potrebbero essere bassi. Sono il DNA dell’idea e dei founder a rendere il progetto speciale e in grado di attirare le attenzioni di stakeholders e stampa.

Davanti a un’idea buona e utile, poi, il budget dovrebbe servire a:

  • Far crescere l’awareness
  • Definire mosse strategiche in grado di contrastare eventuali imprevisti, crisi e di limitare l’emersione di ambiti di vulnerabilità.
  • Rendere la comunicazione multi canale, investendo sul portare all’interno il know-how necessario a governare i vari canali (prima che investendo direttamente nei canali e in adv).
  • Produrre materiali di comunicazione basilari.
  • Ma soprattutto per attivare progettazioni finalizzate a coinvolgere player autorevoli nel nostro obiettivo e per estendere a loro i nostri valori.

L’idea però da sola non basta

Quindi: se hai una buona visibilità e l’hai acquisita a fronte di un investimento minimo allora hai in mano un’idea forte destinata a funzionare?  Ni. L’attenzione esterna non è sempre una conferma dell’utilità e della possibile longevità di un progetto, è semmai conferma della sua capacità di distinguersi, che però non ne garantisce la durata nel tempo. E’ la capacità di far evolvere l’idea in rapporto agli interessi di terze parte e a cosa è attuale che la rende “un’idea con le gambe” e ne arricchisce l’utilità percepita e, quindi, il successo. Un po’ come dire che nel successo di una tua idea già di per sé virtuosa, gli stakeholders esterni e interni hanno un ruolo decisivo. Devi quindi investire nel governo di questo rapporto, per fare in modo che in esso il valore dell’idea si solidifichi e cresca.

Coltivare il rapporto con i consumatori

Altro aspetto importante, leva di grande competitività per chi nasce virtuoso e per le startup, è la capacità di coltivare il rapporto con i consumatori e l’investimento nel renderli consapevoli.

Oggi infatti il consumatore è sempre più esigente e consapevole, ma la sua aspettativa cresce quando ha di fronte un’idea tutta nuova, insomma, davanti alla startup o a imprese recenti: il consumatore, insomma, sente che la startup può essere il presidio della rinascita di un’economia legata ai bisogni reali e umani, l’unica che può portare innovazione sociale lontana dalle dinamiche dei grandi interessi che schiacciano i grandi player.

Questo è un input di partenza molto forte per chi oggi si interroga su come un piccolo o un nuovo progetto possa varcare mercati dominati da grandi player con anni di relazioni aperte, autorevolezza, esperienza e know how alle spalle: chi nasce oggi ha l’opportunità di farlo guardando il mondo con occhi nuovi e non dovendosi faticosamente trasformare per inseguirlo al costo di sacrificare asset acquisiti con sacrificio o adeguando un mindset superato al costo di sfidare interessi schiaccianti interni ed esterni.

 

Articolo di Daniela Bavuso, https://blog.makeaplan.io/

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