I diritti di proprietà intellettuale (marchi, design e brevetti) influiscono positivamente sulle performance delle aziende del Vecchio Continente, soprattutto se PMI. I risultati di uno studio europeo e le iniziative per incentivare gli investimenti

I diritti di proprietà intellettuale (marchi, design e brevetti) influiscono positivamente sulle performance delle aziende europee, soprattutto se PMI. Uno studio congiunto dell’Ufficio dell’Unione Europea per la proprietà intellettuale (EUIPO) e dall’Ufficio Europeo dei brevetti (EPO) ha evidenziato l’esistenza di un rapporto virtuoso fra la titolarità di diritti di proprietà intellettuale (DPI) e la probabilità di crescere molto negli anni successivi.

Più grandi con i DPI

L’analisi ha evidenziato che le aziende che investono in DPI hanno dimensioni maggiori - misurate in base al numero di dipendenti (in media 13,5 contro 5,1 dipendenti rispetto a quelle che non li detengono) e conseguono in media un fatturato per dipendente del 20% superiore – sempre rispetto alle aziende che non ne detengono. Inoltre, le aziende titolari di DPI corrispondono in media retribuzioni più alte del 19% rispetto alle aziende che non detengono DPI. Rispetto alla tipologia dei DPI, l’impatto maggiore sulle performance aziendali è legato ai brevetti (53%), seguiti dai design (30%) e infine dai marchi (17%).

Questi risultati sono confermati anche escludendo altri fattori, quali le dimensioni dell’impresa, i Paesi e i settori in cui operano: in tal caso, l’associazione positiva fra la titolarità di DPI e la performance economica ha evidenziato un fatturato maggiore del 55% per dipendente rispetto a quelle che non li detengono, che sale al 68% in più di fatturato per dipendente in caso di PMI.

Con marchi e design il fatturato aumenta

Per quanto riguarda la tipologia dei diritti IP, lo studio evidenzia che gli aumenti più elevati del fatturato per dipendente sono associati a imprese che detengono una combinazione di marchio e design a quelle che detengono una combinazione di brevetto, marchio e design, con performance superiore rispettivamente del 63% e del 60%.

Ma le imprese brevettano poco

Nonostante l'associazione positiva fra titolarità di DPI e risultati economici, lo studio ha riscontrato che meno del 9% delle PMI del campione (in Italia si scende al 4%, mostrando un divario con gli altri Paesi dell’Unione Europea) detiene uno dei tre DPI inclusi nello studio. Sulle motivazioni, una diversa indagine condotta dall’EUIPO sulle PMI europee (EUIPO, 2019) ha indicato, tra gli ostacoli incontrati, la scarsa conoscenza dei DPI, la complessità e i costi delle procedure di registrazione nonché i costi legati alla tutela dei DPI.

Incentivi per le aziende

Proprio per incentivare gli investimenti c'è il fondo per le PMI dell’iniziativa Ideas Powered for Business, un programma di sovvenzioni di 20 milioni di euro creato per aiutare le piccole e medie imprese europee ad accedere ai diritti IP.

E ancora, fra i programmi di sostegno, spicca il regime opzionale del Patent Box per la tassazione per i redditi d’impresa derivanti dall’utilizzo di software protetto da copyright, di brevetti industriali, di disegni e modelli, nonché di processi, formule e informazioni relativi ad esperienze acquisite nel campo industriale, commerciale o scientifico giuridicamente tutelabili.

In conclusione, lo studio ribadisce l’importanza dell’innovazione per le PMI e la necessità di investire per la diffusione dei DPI tra le aziende.

Articolo dell'Avv. Danilo Martucci, Studio Legale Tonucci & Partners

 

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