Con il Decreto Crescita le imprese che optano per il regime Patent Box potranno accedere più facilmente ai previsti incentivi fiscali: sarà possibile, infatti, determinare autonomamente il beneficio, fornendo un’apposita documentazione all’Agenzia delle Entrate

Con il Decreto Crescita (art. 4, d.l. 30 aprile 2019, n. 34) è stata introdotta la facoltà per le imprese che optano per il regime “Patent Box” di determinare autonomamente il beneficio fiscale, indicando le informazioni necessarie in idonea documentazione predisposta conformemente alle indicazioni fornite nel provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate prot. n. 658445/2019 del 30 luglio 2019, come alternativa all’ordinaria procedura in contraddittorio con l’Agenzia delle Entrate, ad esito della quale al contribuente era (ed è eventualmente tuttora) assegnata da parte del competente Ufficio la modalità di determinazione del beneficio fiscale in questione.

 Che cos’è il regime di Patent Box?

Il regime di Patent Box consente alle società titolari di alcuni beni immateriali (software, brevetti, disegni e modelli e know-how) di usufruire di un incentivo fiscale correlato all’utilizzo diretto e/o indiretto che queste società operano in relazione ai citati intangibili.

Oggi determinare l’incentivo fiscale è più veloce

La novità di recente attuazione prevede la facoltà di optare per la determinazione in via autonoma di questo beneficio, con evidenti riflessi sia in termini di celerità nella determinazione del “bonus fiscale”, sia in termini di minor dispendio di risorse, visto che non è più necessaria l’articolata istruttoria presso il competente Ufficio dell’Agenzia delle Entrate.

L’opzione per il Regime di Autoliquidazione va comunicata nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta in cui si intende fruire dell’agevolazione Patent Box, ha durata annuale, è irrevocabile e rinnovabile.

In che cosa consiste il beneficio?

Una volta esercitata l’opzione, il beneficio (che, com’è noto, consiste in una variazione in diminuzione da apportare in dichiarazione dei redditi) dovrà essere ripartito in tre quote annuali di pari importo, da indicare nelle dichiarazioni IRES/IRAP relative al periodo di esercizio dell’opzione e ai due successivi.

Come anticipato, il Regime di Autoliquidazione presuppone, tra le condizioni necessarie per la sua applicazione, che il contribuente si doti di un’apposita documentazione, la cui finalità è quella di consentire all’Amministrazione finanziaria di verificare la corretta quantificazione del beneficio. Da notare, peraltro, che il possesso di questa documentazione consente al contribuente di evitare l’applicazione delle sanzioni amministrative qualora, in caso di successivi controlli, sia rettificata l’entità del beneficio fiscale (auto)determinato.

Quale documentazione bisogna presentare?

Il Provvedimento definisce i requisiti della documentazione, chiarendo che quest’ultima si compone di due sezioni, A e B, che devono contenere rispettivamente le seguenti informazioni:

1)         Sezione A: struttura partecipativa dell’impresa anche in relazione alle imprese associate ed eventi straordinari, operazioni con imprese associate, modello organizzativo dell’impresa, caratteristiche del mercato di riferimento e dei principali fattori di competitività, descrizione della catena di valore dell’impresa, funzioni, rischi e beni dell’impresa, beni immateriali, attività di ricerca e sviluppo, plusvalenze da cessione di IP agevolabili;

2)         Sezione B: informazioni di sintesi sulla determinazione del reddito agevolabile, valutazioni riferibili agli IP oggetto di agevolazione Patent Box, illustrazione del metodo adottato nonché le ragioni di selezione dello stesso.

Qualora parte delle informazioni siano già contenute nella documentazione relativa al “transfer pricing”, il contribuente ha la facoltà di operare un semplice rinvio a quest’ultima.

Modalità semplificate sono previste per le microimprese e le piccole/medie imprese, le quali (1) possono avvalersi, su richiesta, delle apposite analisi di benchmark messe a disposizione dall’Agenzia delle Entrate nell’applicazione del metodo del Residual Profit Split, e, in ogni caso (2) possono predisporre la documentazione in forma semplificata, fornendo nelle Sezioni A e B informazioni equivalenti a quelle ivi indicate, coerentemente con le dimensioni della propria struttura organizzativa e operativa.

La documentazione, che deve essere firmata dal legale rappresentante del contribuente o da un suo delegato mediante firma elettronica con marca temporale da apporre entro la data di presentazione della dichiarazione dei redditi, deve essere redatta per ciascun periodo di imposta di esercizio dell’opzione e produce effetti esclusivamente per quel periodo.

Il provvedimento chiarisce che la mancanza della documentazione o della firma elettronica con marca temporale, oppure la non corrispondenza al vero, in tutto o in parte, delle informazioni fornite, comporta il recupero integrale dell’agevolazione “Patent Box”, con conseguente applicazione degli interessi e irrogazione di sanzioni.

Annualità precedenti all’entrata in vigore del Decreto Crescita

Da ultimo, è riconosciuta al contribuente la facoltà di avvalersi del Regime di Autoliquidazione anche per le annualità precedenti all’entrata in vigore del Decreto Crescita.

In particolare:

  1. a) nel caso di procedura di ruling in corso alla data di entrata in vigore del Decreto Crescita, il contribuente può esercitare l’opzione per il Regime di Autoliquidazione con comunicazione da trasmettere all’Ufficio via PEC o raccomandata a/r, nella quale manifesta irrevocabilmentela volontà di rinunciare alla prosecuzione della procedura.

Perfezionata la rinuncia, il contribuente predispone la documentazione per i periodi di imposta cui si riferisce la procedura e ripartisce la somma delle relative variazioni in diminuzione in tre quote annuali di pari importo, da indicare nelle dichiarazioni IRES e IRAP relative al periodo di imposta in cui viene esercitata questa opzione e in quelle relative ai due successivi;

  1. b) nel caso in cui, per gli esercizi antecedenti a quello in corso alla data di entrata in vigore del Decreto Crescita, il contribuente abbia autoliquidato il beneficio, il medesimo effettua la comunicazione del possesso della Documentazione tramite PEC o raccomandata a/r all’Ufficio, purché tale comunicazione sia presentata prima della formale conoscenza dell’inizio di qualunque attività di controllo relativa al regime agevolativo.

Un’opportunità per i contribuenti

In conclusione, il nuovo Regime di Autoliquidazione rappresenta certamente un’opportunità per i contribuenti titolari di IP che possono accedere al regime “Patent Box” secondo una modalità semplificata.

Infatti, diversamente dal passato, tale beneficio può ora essere fruito facoltativamente dal contribuente direttamente in dichiarazione, senza dover soggiacere alle lungaggini pluriennali del procedimento di ruling e senza correre il rischio di essere sanzionato in caso di errata quantificazione dell’agevolazione.

Articolo di Simone Zucchetti, Dottore Commercialista, Tremonti Romagnoli Piccardi e Associati Studio legale e fiscale

 Vuoi ricevere assistenza su scadenze e adempimenti fiscali? Approfitta della consulenza a tariffe agevolate che Confapi Milano offre in esclusiva ai suoi associati. Per saperne di più contattaci!

Post recenti

 

Questo sito utilizza Cookie, anche di terze parti, per migliorare l'esperienza di navigazione e offrire servizi in linea con le preferenze dell'utente. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento si acconsente all’uso dei Cookie.
Per saperne di più, o per negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, si prega di prendere visione della pagina Cookie Policy