Gli ultimi regolamenti in tema di viaggi d'affari e un'opportunità: essere seguiti da un consulente sugli aspetti normativi e di sicurezza grazie a una vantaggiosa convenzione di Confapi Milano
L'emergenza Covid-19 ha reso complesso viaggiare per lavoro perché le normative cambiano di pari passo con l'evoluzione della pandemia, sia in Italia sia nei Paesi di destinazione o di transito. Quali sono, in particolare, le novità introdotte dal DPCM del 14 gennaio 2021? È confermato l'obbligo di sottoporsi a un tampone molecolare all'estero prima di rientrare in Italia in caso di trasferte in queste nazioni: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca (incluse isole Faer Oer e Groenlandia), Estonia, Finlandia, Francia, (inclusi Guadalupa, Martinica, Guyana, Riunione, Mayotte ed esclusi altri territori situati al di fuori del continente europeo), Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi (esclusi territori situati al di fuori del europeo), Polonia, (incluse Azzorre e Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia, (inclusi territori nel africano), Svezia, Islanda, Norvegia, Liechtenstein, Svizzera, Andorra e Principato di Monaco.
In caso di esito positivo il personale sarà obbligato a trascorrere il periodo di quarantena all'estero, con inevitabili costi e disagi. In Gran Bretagna e Irlanda del nord, invece, sono in atto misure ancora più restrittive: obbligo di doppio tampone e di osservare una quarantena di 15 giorni nella propria abitazione, anche in caso di esito negativo del test.
Focus sulla Francia
Anche la Francia richiede l’esecuzione di un tampone molecolare nelle 72 ore precedenti all’ingresso nel Paese. Questa misura è però applicata esclusivamente a chi arriva in aereo e non a chi si sposta in auto o treno. Tutti i passeggeri devono inoltre presentare all'imbarco una dichiarazione giurata che attesta che non hanno sintomi di infezione da Covid-19, che non sono a conoscenza di essere stati in contatto con un caso confermato di Covid-19 nei quattordici giorni precedenti il viaggio e che si impegnano sul loro onore a isolarsi per sette giorni una volta arrivati in Francia, quindi a ripetere un secondo test di screening virologico (RT-PCR) al termine di questo periodo di sette giorni. La quarantena quindi è un impegno di carattere morale, ma non giuridico.
Dal 16 gennaio scorso all’interno della nazione vige il coprifuoco dalle 18.00 alle 6.00 del mattino su tutto il territorio nazionale. Per gli spostamenti in questa fascia oraria è necessario compilare un’autocertificazione, anche in caso di appuntamenti di lavoro. Queste misure rimarranno in vigore fino al 31 gennaio. 48 ore prima del rientro in Italia, poi, vige l’obbligo di eseguire un test molecolare o antigenico. Sono previste però alcune eccezioni a questa norma. Ad esempio, è esentato dall’esecuzione del tampone chi fa ingresso in Italia per un periodo non superiore alle 120 ore per comprovate esigenze di lavoro, salute o assoluta urgenza, con l'obbligo, allo scadere di detto termine, di lasciare immediatamente il territorio nazionale o, in mancanza, di iniziare il periodo di sorveglianza e di isolamento fiduciario per 14 giorni.
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